lunedì 29 luglio 2013

I bambini bilingui imparano le lingue più lentamente?

Spesso si suppone che i bambini esposti a due lingue dalla nascita le impareranno più lentamente rispetto ai bambini che ne sentono solo una. Ma esistono prove a confermare che è veramente così?

Annick de Houwer, Marc Bornstein e Diane Putnick hanno indagato questo argomento e confrontato la comprensione e la produzione di vocaboli in bambini bilingui con quelle dei monolingui, tutti al secondo anno di età. Hanno raccolto dati di 31 bambini bilingui appartenenti alla classe media esposti all’olandese e al francese, e di 30 bambini di simile background esposti solamente all’olandese. 

Tutte le famiglie bilingui, a eccezione di una, hanno riferito di usare il principio “una persona, una lingua” per parlare al bambino fin dalla nascita. In 14 famiglie bilingui, al bambino, le madri parlavano olandese e i padri francese, mentre in 16 famiglie le madri gli parlavano francese e i padri olandese; in tutte entrambi i genitori conoscevano entrambe le lingue. I bambini monolingui hanno sentito, fin dalla nascita, solo l’olandese parlato da genitori e altri adulti. I bambini sono stati studiati all’età di 13 mesi e poi a 20 mesi, usando metodi di ricerca che permettessero ai ricercatori di esaminare le quantità di vocaboli dei bambini sia nella comprensione che nella produzione.

I risultati riguardanti la comprensione hanno dimostrato che a 13 mesi i bilingui capivano la stessa quantità di parole olandesi dei monolingui. Tuttavia, la comprensione generale di vocaboli dei bilingui (combinazione di olandese e francese) ha dimostrato che, in media, i bilingui capivano il 71% di parole in più rispetto ai monolingui, una differenza significativa. All’età di 20 mesi i bambini sono stati confrontati solo nella loro comprensione dell’olandese e i risultati hanno rilevato che i monolingui capivano quantità simili di parole olandesi rispetto ai bilingui.

Come ci si aspetterebbe, il numero di parole prodotte a 13 mesi era basso per entrambi i monolingui e i bilingui, ciononostante questo numero è risultato simile per entrambi i gruppi, senza differenze tra quello monolingue e quello bilingue. Inoltre i ricercatori hanno sottolineato che, a livello individuale, c’è stata una grande variazione tra i bambini nel numero di parole che ognuno riusciva a produrre. 

Quando i bambini sono stati confrontati a 20 mesi, i ricercatori hanno rilevato nuovamente che, in media, i bilingui producevano, rispetto ai monolingui, quantità simili di parole, anche se, come sopra, c’era una grande variazione interindividuale.
In breve, queste misurazioni separate della comprensione e della produzione mostrano che non c’erano differenze tra monolingui e bilingui per l’olandese a 13 e a 20 mesi. Però ce n’è stata solo una. Quando le lingue dei bilingui furono combinate a 13 mesi, questi hanno avuto risultati migliori dei monolingui nella comprensione delle parole. 

I risultati dello studio sostengono le conclusioni dei ricercatori secondo cui esporre i bambini a due lingue fin dalla nascita non rallenta la loro comprensione lessicale. Alcuni bilingui nello studio capivano e producevano più parole dei monolingui con i migliori risultati. Secondo i ricercatori, se un bambino bilingue mostra segni di rallentamento dello sviluppo lessicale, allora i genitori e gli specialisti dovrebbero cercare di capire qual è la vera causa, anziché imputarla al bilinguismo.

Fonte: Houwer, A., Bornstein, M. and Putnick, D. (2013). A bilingual-monolingual comparison of young children’s vocabulary size: Evidence from comprehension and production. Applied Psycholinguistics, 1-23. Doi: 10.1017/S0142716412000744

Il post originale è di Sue Fox e lo trovi qui http://bit.ly/12YCcyC

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